La Notte delle Fisiche
Regia: Ambra Pittoni
Foto: Paul-Flavien Enriquez-Sarano
Performers: Paola Coppi, Mauro Diluca, Barbara Fincato, Elisabetta Locatelli, Marcella Locatelli, Francesco Lillo, Manuel Piana, Andrea Ruschetti
Si ringraziano per la collaborazione: Federica Piana ed Emilio Santoro.
Gratitudine a Gabriella Strino, Lino Caldi e Lino Cerutti per i preziosi contributi.

Quell'undicesimo giorno di luglio del 2014

Un racconto di Elisabetta Locatelli per Mastronauta

Piazzale di fronte allo stadio di Cireggio. Sono le 22,30 di venerdì 11 luglio 2014.
La luce interna di una vecchia automobile rossa illumina fiaccamente un giovane uomo che, avviato il motore, procede in retromarcia con assidua precisione tracciando un percorso regolare e concentrico.
Qualcuno dal pubblico, una quarantina di persone, commenta: “Sono fisiche tecnologiche”. Costui ha ben compreso che non si tratta di una ricostruzione filologica ma di suggestioni ispirate alle fisiche realizzate, così si narra, dal “Tensi di Cireggio” all’inizio del secolo scorso (fonti: Mario Bottini, Fantasmi e Fisiche di Cireggio, in “Lo Strona”, aprile-giugno 1980; e racconti orali).
L’auto si ferma, il pubblico è invitato dalla curatrice del progetto - Ambra Pittoni - a incamminarsi lungo la strada che costeggia il campo da calcio per assistere alle brevi performance annunciate.
Fra i consunti pannelli legnosi che coprono le fessure delle inferriate di un cancello chiuso c’è un pertugio dal quale, a turno, è possibile sbirciare la figura femminile vestita di rosso che, con una torcia, lentamente illumina il basamento di un torrione. E’ tutto ciò che resta dell’antico Castello di Desiderato, pietre silenziose intrise di storia.
Da una piccola misteriosa casa abbandonata si odono ululati di lupi e belare di pecore smarrite: si tratta di una registrazione sonora che proviene dal giardino antistante la casa; sul retro una donna in pelliccia bianca cerca qualcosa fra l’erba incolta. Un braciere espande odore di salvia e rosmarino.
La donna bianca raggiunge altre due figure impellicciate: dalla loro immobilità iniziano ad arrotolarsi su loro stesse, attratte con rara lentezza dalla gravità terrestre, come a lasciarsi ingoiare dal fango che le ha generate.
Il percorso procede verso il fondo della strada: da sopra a una siepe si scorge una radura dove un uomo dei boschi bagna il prato con un irroratore sulle spalle…Qua e là si alzano nuvole di vapore.
Appare un uomo in abito nero e cappello. E’ di spalle: la sua grande ombra riflessa sul fondale di abeti pare dar forma agli animali dei quali egli stesso emette i suoni, selvaggi versi che esprimono vita.
La vecchia auto che dapprincipio circolava sul piazzale avanza. Si ferma e subito torna indietro. I fari e la sua fievole lucina interna scompaiono.
Le brevi, effimere, performance che hanno illuminato “La Notte delle Fisiche” si spengono. Tutto torna come prima.
Qualcuno racconta di essersi spaventato. E’ incredibile e allo stesso tempo rassicurante che la semplicità di voci umane e di gesti illuminati da timide torce oggi possano mettere paura.
Ma “La Notte delle Fisiche” di Mastronauta, quell’undicesimo giorno di luglio del 2014, ha saputo farsi complice di una luna quasi piena immersa nel suo cielo, da sempre uno spettacolo senza trucchi e senza inganni.



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L’associazione culturale Mastronauta - con il sostegno di Fondazione Cariplo all’interno del progetto triennale “Per fare un albero” e con il patrocinio del Comune di Omegna - presenta l’esito pubblico del progetto “Born to Play 2014”:

La Notte delle Fisiche
venerdì 11 luglio 2014
ore 22,30
piazzale del campo sportivo di Cireggio - Omegna (VB)


Il piazzale di fronte allo Stadio Liberazione di Cireggio sarà punto di partenza di un percorso performativo che avrà inizio alle 22,30.
Importante la puntualità in quanto l'evento è caratterizzato da gesti subitanei e sfuggevoli.

Il cammino lungo il perimetro esterno dello stadio cireggino attraverserà i luoghi ove un tempo sorgevano il Castello di Desiderato, di cui resta soltanto la base di una torre, e l’antico Roccolo ove, si dice, si apriva il pozzo senz’acqua che univa Cireggio a Omegna e del quale oggi non vi è più traccia (forse la piccola casa abbandonata che ne ha preso il posto?).
Luoghi antichi che come un unico piano sequenza si sveleranno e si uniranno in questo viaggio spazio-temporale messo a punto dall’artista Ambra Pittoni insieme ai partecipanti del workshop, svoltosi lo scorso giugno.

Una partitura di azioni in ambiente naturale ispirate alle vicissitudini - tramandate oralmente e rintracciabili attraverso esigue fonti scritte - di un signore passato alla storia come “il Tensi di Cireggio” che in questi luoghi ad inizio ‘900 realizzava delle Fisiche per mezzo di trucchi ottici e, pare, anche sonori.